Artigiani in…vetrina: Oktopus Recycling Lamps
Una nuova rubrica per dare spazio alle eccellenze della…strada: non solo aziende, ma anche tanta inventiva e capacità di creare dalle piccole cose, raccontando storie del vissuto quotidiano di chi, con un’idea, si sta ritagliando un posto nell’universo dell’artigianato.
Questo è l’intento di “Artigiani in..vetrina”: la nuova rubrica con la quale la nostra redazione va alla scoperta del magico mondo degli artigiani, una realtà che ha molti margini di miglioramento sopratutto sull’esposizione e sulla pubblicità.
Si, perchè conoscere da vicino queste persone è come scoprire un universo differente ogni volta: ed ecco perchè E_Factory, con questa rubrica, vuole farvi immergere in attività tanto varie quanto geniali.
Il primo che intervistiamo è Davide Cleva creatore di Oktopus Recycling Lamps.
Dove e come è iniziato Oktopus Recycling Lamps?
È iniziato tutto con la mia passione per lo stile industrial e con il mio passato da elettricista. Ho incominciato a personalizzare casa mia (la prima lampada che ho fatto è stata quello con il vecchio telefono a disco grigio) e da lì è nato il tutto. Ai miei amici è piaciuta e subito mi hanno chiesto di farne una anche per loro! Col passare del tempo ho iniziato a farne sempre di più e lì ho pensato che potevo creare un mio brand.
Quale esigenza è nata per prima in te, esprimere la tua creatività o avere uno stile di vita il più possibile eco?
Penso che nel mio caso l’uno sia legata all’altra. La mia creatività è attirata dagli oggetti che scelgo per creare tutte le mie lampade, sono tutti oggetti arrivati alla fine del loro ciclo che la gente non usa più e che decide di buttare via o di rivendere.
Che tecniche e oggetti usi all’interno delle tue opere?
Ogni lampada è una sfida! Adattare dei normali oggetti di uso quotidiano ad abat-jour é tutt’altro che semplice, sapessi all’inizio quanta roba ho gettato nell’immondizia. Poi col tempo affini la tecnica e capisci quali oggetti vanno meglio per il risultato finale.
Quanto ci vuole perchè l’intuzione di poter mutare un oggetto o più oggetti in un nuova creazione si traduca in un progetto concreto?
Per l’intuizione ci vogliono pochi istanti, mentre per arrivare al risultato finale ci vuole un po’ più di tempo. Perché non avendo la possibilità di compare tutto in negozio, molte volte passano mesi prima di trovare il mix di oggetti che poi andranno a formare la mia creazione. Compro tutto nei vari mercatini dell’antiquariato regionali che di solito sono ben riforniti.
Hai un modello al quale ti ispiri quando progetti le tue nuove creazioni?
Non ho nessun modello in particolare a cui mi ispiro per le mie creazioni. Ma negli Stati Uniti, dove per il riciclo creativo sono avanti anni luce, ci sono dei colleghi che fanno delle cose interessanti, con i quali certe volte ci si confronta sulla tecnica da usare per creare la lampada nel modo migliore.
Pensi che le realtà artigianali vengono valorizzate a Trieste ed in FVG? Se sì, come?
Il mercato dell’artigianato è in piena espansione in FVG, ma tanto ancora si può fare. Soprattutto a Trieste: ci sono tante belle location dove effettuare mercatini che però non vengono sfruttate e valorizzate come si dovrebbe. Ho però notato che negli ultimi anni c’è sempre di più un ritorno al passato e tornano in voga le piccole botteghe artigianali piuttosto che i negozi della grande distribuzione.
Progetti futuri?
Spero tanto che ci sia presto un ritorno alla normalità e che si ricomincino ad organizzare di nuovo i mercatini dell’artigianato, che sono gli unici posti dove tutti i creativi possono far apprezzare tutta la passione che ci mettono nel creare le proprie opere.
Lasciaci i tuoi contatti