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Trieste, il percorso verso la smart city

E’ arrivato a Trieste il viaggio dell’ ”Alfabeto del Futuro”, con una tappa dedicata al turismo e ai trasporti, due tematiche fondamentali per l’economia locale. 

Questo evento itinerante, svoltosi lo scorso 23 giugno ed organizzato dal Ministero della Cultura, è stata l’occasione per avvicinare le realtà cittadine più significative e per discutere sui rispettivi ruoli nella costruzione del futuro di Trieste.

Oltre alle tematiche più “pop”, come cabinovia e crociere, è stato posto l’accento anche sulla necessità di ottimizzare e modernizzare i servizi e le infrastrutture, a beneficio dei turisti e residenti.

A tal proposito, uno degli argomenti che merita maggiori riflessioni è proprio l’ultimo dell’Alfabeto del Futuro, alla lettera “Z”: la necessità di considerare le nuove generazioni nel processo di cambiamento

La digitalizzazione dei servizi è un processo fondamentale per rendere la città attrattiva alle nuove generazioni, abituate a viaggiare e a conoscere le soluzioni smart adottate dalle mete del turismo internazionale.

La potenza dei social network è, infatti, in grado di dare un’ immagine nuova della città di Trieste: grazie alla velocità di circolazione di foto e video, è molto più facile chiamare a sé turisti ed investimenti per la crescita economica.

Il cambiamento è inevitabile, ma la domanda è sul “quando” le amministrazioni, centrali e locali, decideranno di investire concretamente in questi progetti per essere al passo con le altre grandi città europee. 

Hai delle idee interessanti per rendere Trieste una città più smart?

Scrivilo nei commenti! 

Un altro becero evento organizzato dai vertici delle istituzioni per far vedere che al mattino, quando si svegliano, almeno hanno una cosa da fare: imparare l’alfabeto.

Neanche male come inizio, c’è l’umiltà di partire dalle basi.

Se dovessimo capire di cosa parla questo importantissimo e shillatissimo appuntamento chiamato “Alfabeto del Futuro” solo dal titolo, potremmo già chiuderla qui e andare al baretto per parlare del ripescaggio dell’Italia ai mondiali.

MA questo sarebbe un atteggiamento eccessivamente lascivo e sprezzante del duro lavoro compiuto dagli onorevoli addetti, che con sforzi mentali non da poco, hanno reso possibile la realizzazione di questa autoreferenziale minchiata. 

Un evento addirittura itinerante lungo le creste della penisola italica, che ha illuminato le menti dei più. 

Parliamo di ciò che è successo a Trieste, la città del vento. Hanno parlato di energia sostenibile? NO. Hanno parlato di sharing economy? NO. Hanno forse accennato alle riforme per i giovani lavoratori? NO. Hanno semplicemente parlato dei cazzi loro, come le crociere, il turismo, gli hotel e l’immancabile ovovia di Fuck..ops, Fuksas.

Detto questo, il che mi sembra già abbastanza rivoltante, l’ultimo dei punti che ovviamente è stato messo per ultimo perchè nessuno se lo cagava, è quello relativo alla generazione Z. 

Per intenderci, è la generazione che comprende i nati non si sa bene quando negli anni Novanta ed i primi anni del 2010 (se andate a vedere l’iconico grafico realizzato dal Sole24 Ore, è quella in viola), che a breve sarà anch’essa parte produttiva della popolazione del nostro Bel Paese. 

Parlando per lo più di crociere e dei cazzi degli albergatori, mi chiedo dove stiamo andando. 

Credo che stiano cercando un modo gentile per far imbarcare questi “giovinotti” che rompono solo i coglioni con feste e festini, mentre loro costruiscono i supermercati che tanto ci mancano e che tanto ci piacciono. 

Andiamo a costruire un futuro di gloria e prosperità per le piccole cricche che già da decenni tirano le fila della nostra città, dimentichiamoci che questi personaggi moriranno fra poco ma che la loro sete di ricchezza affossa le nostre necessità collettive.

Mi sembra incredibile che in un posto di merda come l’Estonia alla fine si può dire che tutto sommato si vive bene, mentre qua fatichiamo ad ottenere un posto di lavoro decente, dove per decente intendo che rispetta i canoni stabiliti dalla legge. 

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